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martedì 13 novembre 2012

I colori della vita

Questa storia è frutto della mia immaginazione: mi piace pensare che un giorno sarà più semplice di adesso adottare un bambino, e che si potrà fare a prescindere dal proprio stato coniugale. Dietro l'adozione c'è la possibilità di dare una vita migliore a chi non è stato "fortunato" in partenza.

C’era una volta Mirco, un bimbo di due anni affetto da sindrome di Down.
E c’era una volta Sonia, ventisette anni, studentessa di medicina.

Sin da piccola Sonia sognava di diventare un medico, da quando aveva imparato a cucire solo per rattoppare le bambole di pezza che suo fratello le distruggeva di continuo. Negli anni la passione era cresciuta, unita alla voglia di dedicare del tempo agli altri.

Oggi per Sonia è il primo giorno da volontaria in un centro di aiuto all’infanzia, una struttura dedicata a bambini e bambine che vivono situazioni particolari nell’ambito familiare.

E’ una mattina di pioggia, tira un vento fortissimo. Sonia è zuppa d’acqua e i bambini scoppiano in una fragorosa risata quando la vedono entrare. Tutti meno che uno.
Quel bimbo, seduto in disparte, è Mirco. Sonia nota subito i suoi occhi tristi, ma presa dai saluti e dai vari convenevoli con le colleghe del centro non ha tempo di avvicinarsi a lui. 
Ci pensa anche la sera prima di addormentarsi, ricorda quegli occhi grandi che la fissano senza sorridere.

Il giorno dopo Mirco siede ancora lì. Le colleghe le dicono che è arrivato al centro un mese fa. Mirco non ha i genitori, è solo al mondo, vive nel convento situato nella strada parallela al centro. Ha un handicap che gli impedisce di esprimersi come vorrebbe, le suore hanno pensato che in quel posto avrebbe potuto socializzare con altri bimbi.
Sonia si avvicina e gli accarezza il volto. Ma Mirco non reagisce e guarda ancora il pavimento. 
La giovane non si arrende. Gli porta un quaderno, scrive i loro nomi e disegna fiori, alberi, il cielo stellato, dei cuori, usando tutti i colori. Con pazienza gli spiega cosa sono quelle immagini. Mirco accenna un sorriso, Sonia ha gli occhi lucidi.

I giorni trascorrono e Sonia si affeziona sempre di più a Mirco. Non che non voglia bene anche agli altri bambini, ma il sentimento che la lega a lui è qualcosa di speciale e unico. Mirco è rinato da quando c’è lei. In quel posto è un bambino felice come tutti gli altri, nonostante la sua malattia, nonostante quello che le convenzioni ci inducono a pensare dei portatori di handicap.

Un anno vola e Sonia deve andare via. Come farà senza quel bimbo? E’ un pensiero che la tormenta già da un po’.
Il loro tempo però non è finito.

Sono passati sei anni. Sonia fa la pediatra, ma Mirco non l’ha mai abbandonato. Ha continuato a fargli visita tutti i giorni, a colorare con lui le pagine bianche che sono diventate quelle della loro vita insieme. 
Quegli anni sono stati lunghi e difficili ma lei ce l’ha fatta: oggi va a prendere Mirco al centro e lo porta a casa, lo ha adottato.

Otto anni fa non avrebbe mai immaginato chi c’era ad attenderla in quel giorno di pioggia. Il bimbo che le ha cambiato la vita. Adesso è lui a dipingere le ore di Sonia di mille tonalità di colori. 

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