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mercoledì 20 febbraio 2013

tasselli, frammenti, poesia

La copertina del libro
La poesia di Federica Rossi è carica d’intensità e di sentimento. È forte come un colpo allo stomaco, dolce come una carezza al cuore. L’autrice riesce a trasmettere il proprio vissuto ai lettori e lo fa attraverso una scrittura intima, autentica e personale che emerge nella totalità dei suoi versi. Una scrittura che ci rende partecipi dei giorni che hanno visto l’autrice felice, triste, piena di speranza, distrutta dal dolore. La sua poesia ci scuote e ci rende vivi.

Ritratti, Pensieri Veloci, Tempi e Luoghi, Dipartite, Sehnsucht. Sono queste le cinque sezioni di cui si compone “Poesie da non so dove”. Ogni sezione racchiude un universo di ricordi, storie, viaggi, momenti.
In Ritratti, ad esempio, la vita e la morte s’intrecciano in riflessioni e domande sul senso di entrambe. L’autrice dipinge il ricordo di persone vicine e lontane, e nelle sue parole si percepiscono solitudine e sofferenza.
Più di tutte, mi ha emozionato la sezione Dipartite: racchiude il significato di ogni nuovo inizio, la voglia di ricominciare e di mettersi in gioco.

L’attimo nella sua immediatezza ed essenza: è questa la caratteristica principale nella metrica di queste poesie. L’autrice non gira intorno alle situazioni che vuole raccontare, ma con semplicità ed efficacia inchioda le parole, le rende proprie, originali, uniche.
La poesia di Federica Rossi è, a mio avviso, una scoperta interessante e fuori dal comune. La sua scrittura è trasparente e sincera.


L’amore
Con anelli infuocati
provocati
da abbagli
fasulli,
mi stringe,
mi spinge
fino al limite
del sole,
della luna,
del mondo tutto.
Sono intrappolata. 



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