Un quartiere di cui conosco, conoscevo,
l'odore di ogni strada; quello del pesce alle spalle del mercato coperto in Via
Filippi, quella era l'unica strada in cui l'odore cambiava durante il giorno:
mare al mattino, piscio e ammoniaca al pomeriggio. Invece i giardini della
basilica profumavano sempre, di oleandro, di erba, di resina di pino; e lo
slargo davanti all'istituto Armellini sapeva di polvere e di ghiaia, la stessa
ghiaia che ha segnato le mie ginocchia delle mille cicatrici di tagli e
sbucciature per le interminabili partite a pallone, con le porte fatte con
giacchine e maglioni. (...) Ieri sera ho trovato un quartiere quasi asettico,
solo aloni di luce, televisioni, e un unico odore di gomma mista a benzina.
Marco Proietti Mancini, Roma per sempre. Storie quotidiane della città eterna (al link la mia
recensione. Uno stralcio è stato pubblicato sul numero 36 di Donna Moderna
nella rubrica "Amiche di salvataggio").
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