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mercoledì 23 maggio 2012

Ciao Melissa

I sogni di una ragazza sono stati infranti. In un fragore colossale sono esplosi, si sono frantumati senza possibilità alcuna di poterli ricomporre. Colpa di un ordigno malefico, progettato per distruggere, per uccidere, per privare della vita, delle speranze, della gioia, della curiosità. Dell'essere giovane, bella, innamorata, felice, triste, allegra. Dell'essere una futura donna che pensa al suo domani. A sedici anni la morte non compare nei pensieri, non è sinonimo di una forza violenta e brutale che ti annienta e ti porta via in un istante. A sedici anni vuoi vivere, dando e ricevendo il massimo. Melissa Bassi è l'ennesima vittima di un qualcosa che ancora non sappiamo definire. Un qualcosa che ha i tratti della furia, della pazzia, dell'odio. Un qualcosa che colpisce i deboli perché sono indifesi.
Nel ventesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, insieme a sua moglie e alla sua scorta, non è cambiato nulla. La mafia c'è e tesse le trame dei suoi giochi perversi. La mafia ed ogni altra forma di ingiustizia. Melissa Bassi è l'ennesima vittima dell'ingiustizia, dell'illegalità, della noncuranza dell'altro in quanto persona. 
E, in tutto questo, noi dove siamo? Con chi stiamo? Dove ci sediamo? Tutti i giorni bisognerebbe compiere piccoli passi, avendo nella testa grandi progetti per pulire questo lercio che ci circonda. Non dobbiamo abbassarci, ma credere nel presente, un dono da costruire, edificare, per stare beni con se' stessi e con gli altri. Bisogna ripartire dai valori, parola che non compare quasi più nella frenetica corsa dei nostri giorni. Perché sono proprio i valori che provano a toglierci. Con il cuore e con la testa, con il coraggio e con l'umiltà, ce li riprenderemo. Non riusciranno a privarcene, non ce la faranno a spegnere le candele della libertà.

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